La tentazione del Sud

Viaggio nel teatro di Leo e Perla da Roma a Marigliano

Angelo Vassalli

giugno 2018
Altre informazioni
prefazione di Anna Barsotti
144

L X H: 14,5 x 20,5; CONFEZIONE rilegato in brossura, cucitura filo refe; COPERTINA carta patinata plastificata opaca con bandelle, CMYK; INTERNO carta usomano avorio, illustrato CMYK; 2018, pp. 328

Euro 22.00

I CAVALIERI collana diretta da Eva Marinai

ISBN: 978-88-7218-439-4
«Sotto qualsiasi forma si presenti e indipendentemente dalla sua causa, l’esilio, agli inizi, è una scuola di vertigine» (E. Cioran, “La tentazione di esistere”). Il salto nel buio che Leo de Berardinis e Perla Peragallo decidono di compiere a cavallo tra il 1970 e il 1971 segna una decisa svolta nel percorso intrapreso insieme qualche anno prima: la scelta dei due attori di stabilirsi a Marigliano, nella sperduta provincia partenopea, dà l’avvio alla seconda delle loro vite dopo la “giovinezza reinventata” nella Capitale. Leo e Perla non sono gli unici, né i primi, a rivolgere, in quel periodo, il proprio sguardo verso zone periferiche rispetto ai grandi centri teatrali. La loro esperienza, però, così radicale per l’ostinazione con cui de Berardinis e Peragallo preservano una sorta di solitudine aristocratica pur nel caotico groviglio della nuova fase che si ritrovano a vivere, ha assunto, nel tempo, contorni quasi mitici. Per provare a sciogliere alcuni dei nodi più importanti di una simile avventura, il volume muove da una domanda all’apparenza semplice: che cosa resta del viaggio da Roma a Marigliano? A un primo livello, si potrebbe rispondere: foto sbiadite, consunte pagine d’archivio, racconti incerti o ingigantiti, altre reliquie della perdita. Ma, più di tutto, ci si trova di fronte a un “viaggio dei viaggi”, la cui essenza ingloba una molteplicità di motivi: è un’esplorazione che coniuga la sua natura sentimentale con quella artistica, che si tinge a tratti di lirismo nell’isterica frenesia delle tappe che si accumulano verso l’ultimo passo dell’“autoestinzione”. La ricerca presentata nel libro si configura come una mappa della memoria che traccia un itinerario di tale cammino attraverso la focalizzazione su una serie di spettacoli realizzati da Leo e Perla nel periodo preso in considerazione (tra il 1967 e il 1974, con uno sguardo conclusivo, però, che va oltre i confini temporali definiti). Accade così che lo spazio del Sud, una volta esperito direttamente dai due attori nella sua concretezza, venga annesso a sé, depurato mano a mano di ogni mito e credenza, per poi essere, alla fine, abbandonato. «Non torni, mai più» (T. Bernhard, “A sud”).
L'AUTORE