Il sogno di Alfonsino

Commedia in due atti

gennaio 2008
26

L X H: 13,5 x 20,5; CONFEZIONE rilegato in brossura; COPERTINA patinata opaca, quadricromia; INTERNO b/n; 2008, pp. 96
Euro 10.00

ISBN: 978-88-7218-188-1

All’amico lettore “Perché l’animo tuo tanto s’impiglia”, disse ‘l maestro, “che l’andare allenti? che ti fa ciò che quivi si pispiglia? Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar di venti; ché sempre l’omo in cui pensier rampolla sovra pensier, da sé dilunga il segno, perché la foga l’un de l’altro insolla”. Dante (Purg. Canto V) I succitati versi fanno da “pendant” alla “significatività” della presente commedia. In un mondo virtuale qual è il nostro, dove il bene ed il male supportano fantasmagoriche pseudoverità, che si nutrono della spettacolarizzazione di “personaggi fantasmici”, quale meraviglia non susciti oggi un vivo che si conduca tra i morti proprio come Dante? In un simile contesto, amici lettori, scoprirete come sia calzante al presente “dramma” di Alfonsino nel suo sogno‑viaggio al fianco del divin Poeta il suddetto monito di Virgilio a Dante e di questi ad Alfonsino. L’autore

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