Gl’Ingannati

Accademia degli Intronati

maggio 2009

a cura di Marzia Pieri

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L X H: 13,5 x 20,5; CONFEZIONE rilegato in brossura; COPERTINA patinata opaca, quadricromia; INTERNO b/n; 2009, pp. 184
Euro 12.00

ISBN: 978-88-7218-261-1

La commedia degli ”Ingannati“, rappresentata nella Sala del Consiglio del Palazzo Pubblico di Siena (primo nucleo del futuro Teatro dei Rinnovati) il martedì grasso del 1532, fu composta collettivamente dagli Accademici Intronati per festeggiare la pace ritrovata, dopo i contrasti politici fra Clemente VII e Carlo V culminati nel tragico sacco di Roma, e onorare le gentildonne loro concittadine.
L’intreccio contamina audacemente una serie di elementi comici ricavati dai “Menaechmi”, dalla “Calandria” e dalle novelle di beffa decameroniane (il tema della gemellarità, la dialettica servi padroni, la satira anticlericale, la celebrazione carnevalesca del corpo e del cibo) con l’impianto romanzesco e cortese di una storia d’amore infelice. “Gl’Ingannati”, subito tradotti e imitati un po’ in tutta Europa, fondarono il canone della tragicommedia rinascimentale e barocca di ancien régime e la protagonista Lelia – che, per riconquistare l’infedele Flamminio, si pone al suo servizio travestita da uomo, adattandosi a fare da messaggera d’amore presso la rivale Isabella – offrì a molte eroine inquiete e trasgressive della scena drammatica e musicale un modello destinata a enorme fortuna, fino alla Viola shakespeariana della “Dodicesima notte” e alla Leonora del “Fidelio”.