Leif Zern

Leif Zern acuto studioso del teatro del Novecento europeo, è il maggior critico teatrale scandinavo, per decenni ha svolto la sua attività anche su «Dagens Nyheter» il più diffuso giornale svedese. Leif Zern ha avuto e ha una grande influenza sulla scena svedese contribuendo anche a superare modi di far teatro diventati col tempo obsoleti, contestualizzando il teatro svedese nella scena europea evitando così autorefernzialità e provincialismi. Le sue critiche nascono dalla scena e respirano con essa. Lo sguardo è lo strumento di lavoro per Zern. Uno sguardo affinato mediante un continuo esercizio consapevole del guardare le diversità e la qualità dei teatri e delle scene. La sua attenta osservazione delle pratiche teatrali lo pone molto vicino alle scoperte recenti delle neuroscienze che stanno aprendo nuovi campi di conoscenza anche sul lavoro dell’attore. Zern non crede che il sottotesto e l’impatto psicologico con il testo siano gli elementi che mettono in moto il lavoro dell’ attore, invece è centrale per lui il rapporto fra attore e testo considerato in primo luogo come catena di suoni e di ritmi. Questa sua posizione era condivisa profondamente da Bergman per il quale, soprattutto a partire dagli anni Ottanta, il testo era una partitura all’interno della quale si sviluppa il lavoro dell’attore. Tra le opere maggiori di Zern: “Se Bergman” (Vedere Bergman), in cui, capovolgendo punti di vista correnti, Zern dimostra come il linguaggio cinematografico di Bergman nasca dal suo teatro.

LIBRI DI LEIF ZERN