Pier Paolo Pasolini. Poet of Ashes

a cura di Roberto Chiesi, Andrea Mancini

ottobre 2007

scritti di Attilio Bertolucci, Gianni Borgna, Giorgio Caproni, Roberto Chiesi, Tullio De Mauro, Oriana Fallaci, Adelio Ferrero, Andrea Mancini, Alberto Moravia, Sandro Onofri, Pier Paolo Pasolini, Aurelio Roncaglia, Roberto Roversi, Paolo e Vittorio Taviani, Paolo Volponi
fotografie di Angelo Novi

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L X H: 20,5 x 22,5; CONFEZIONE rilegato in brossura; COPERTINA carta patinata plastificata con risvolti, colori; INTERNO illustrato, colori; 2007, pp. 276, ING

Euro 20.00

ISBN: 978-88-7218-170-6

“La poesia è inconsumabile nel profondo, ma io voglio che sia il meno possibile consumabile anche esteriormente. E così il cinema: farò del cinema sempre piu difficile, più aspro, più complicato e anche provocatorio magari, per renderlo il meno consumabile possibile. Così come appunto il teatro”. Con queste parole Pier Paolo Pasolini concludeva un’intervista concessa durante il suo soggiorno a New York del 1969, affermando la propria volontà di realizzare opere non facilmente riconducibili a quel processo che vuole ridurle a merce. Coerentemente a questa strategia “pratica”, Pasolini, nella sua opera di poeta, ha evocato la sacralità di un mondo contadino e sottoproletario che si contrapponeva, con la sua esistenza e la sua cultura, alla “nuova preistoria” del consumismo e del neocapitalismo. Come narratore, ha scoperto la “fosca innocenza” dei diseredati delle borgate, descrivendone la successiva, brutale assimilazione ai modelli piccolo-borghesi nel visionario romanzo incompiuto Petrolio. Nel suo teatro in versi, ha ridato forza espressiva e tragica alla parola per scandagliare le pulsioni più laceranti dell’io. Ha inoltre creato un “cinema di poesia” ispirato al “linguaggio della realtà” e agli enigmi dei sogni, sperimentando la contaminazione di diverse forme figurative. Infine, negli scritti giornalistici, ha decifrato con lucidità e disperazione i lineamenti dello “sviluppo senza progresso”, la fisionomia del (nostro) presente dominato da un’omologazione che ha cancellato le differenze di cultura e identità fra individui e classi sociali, per uniformarle ad un unico modello (il telespettatore-consumatore).

GLI AUTORI
  • Roberto Chiesi
  • Andrea Mancini