Il teatro di strada in Italia

Una piccola tribù corsara. Dalle piazze alle piste del circo

Paolo Stratta

luglio 2008

Prefazione di Giuliano Scabia

44

L X H: 14,5 x 20,5; CONFEZIONE rilegato in brossura; COPERTINA carta patinata plastificata con risvolti, colori; INTERNO illustrato, colori; 2008, pp. 256

Euro 18.00

ISBN: 978-88-7218-214-7

Ecco un libro che cerca di fermare tracce di teatro in apparenza labili, effimere. Che rapporto c’è nel tempo, fra il libro e il teatro? Il teatro che facciamo non ci sarebbe senza i testi tramandati, senza i libri che raccontano spettacoli ed eventi. In qualche modo un atto passeggero col libro diventa monumento che permane, l’azione si fissa in scrittura. La strada, soprattutto quando non si è coperti e si va all’avventura, è un momento di vittoria della comunicazione, un atto generativo di gioia. Nessun palcoscenico mi ha dato quello che ho avuto dalla strada, soprattutto facendo Il Diavolo e il suo Angelo dal 1979 al 1985. Volevo incontrare la gente in cammino, chi sta fuori dal teatro e non è in atteggiamento da spettatore. Per me la strada, a partire dalle più lontane esperienze degli anni sessanta, è stata una grande educatrice di lingua e gesto. Benvenuto perciò al libro di Paolo Stratta, attore di strada e laureato in disciplina delle arti, musica e spettacolo che cerca di raccogliere fili e tracce – e tenta una storia (una delle possibili) del teatro di strada. Indica percorsi, raccoglie nomi, risale a Copeau, agli Agitprop, ripercorre i sentieri di giullari, mimi, commedianti dell’arte. Ogni racconto è una prospettiva – mostra qualcosa che un altro racconto non vede. E strano sentirsi raccontati da un altro – ci si accorge di essere, nel racconto, un po’ diversi da come si crede di essere. Qualcosa sfugge – o molto. In tutti i libri c’è una prospettiva, a volte un segreto, e un insegnamento. Il teatro di strada e il circo contemporaneo in Italia ha una doppia prospettiva: di chi si è misurato con la storia dello spettacolo (nella società dello spettacolo il teatro ha invasato persino l’università) e con la strada, da attore. Si sente l’occhio dell’esperienza. Il segreto lo scopra il lettore. (dalla prefazione di Giuliano Scabia)

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