L’euritmia, una danza non danza

Percorsi tra arte, didattica e terapia

Heike Cantori Wallbaum

luglio 2019
a cura di Leonardo Mello
interventi di Bruno Callegaro, Heike Cantori Wallbaum, Nicasio Catanese, Patricia Cavagna Pedrazzi, Francesca Della Monica, Cristof Dürig, John Gaffuri,
Rocco Adriano Galluccio, Claudia Giovannini, Beate Knapp, Thomas Leander, Tiziana Martelli, Renata Premoli Babini, Giulia Raiteri, Konrad Schily, Federico Tiezzi
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L X H: 17 x 24; CONFEZIONE rilegato in brossura, cucitura filo refe; COPERTINA usomano, quadricromia; INTERNO carta usomano avorio, CMYK, 2019, pp. 192
Euro 26.00

ISBN: 978-88-7218-451-6
«Nell’euritmia, quando se ne voglia raggiungere l’essenza, viene completato l’elemento umano. Non esiste infatti un’altra arte che si serva come l’euritmia in un senso tanto significativo di ciò che vi è nell’uomo stesso. Considerando tutte le arti che usano strumenti, che ne hanno la necessità, esse non dispongono di mezzi e strumenti che si avvicinino all’uomo quanto l’euritmia». Così Rudolf Steiner, in una conferenza del 1924, definisce l’arte euritmica, da lui stesso creata, insieme alla moglie Marie Steiner von Sivers, in seno all’antroposofia.
In questo volume Heike Cantori Wallbaum, allieva diretta di Else Klink – direttrice dal ’35 al ’91 dell’Eurythmeum di Stoccarda, la prima Accademia al mondo dedicata alla formazione euritmica, fondata dalla stessa Marie Steiner nel 1923 – racconta il suo personale, non dogmatico approccio a questa disciplina del movimento, nelle molteplici declinazioni che essa può assumere.
Il libro, tripartito, parte dall’esperienza artistica, raccogliendo una serie multiforme di testimonianze d’autore, e privilegiando l’aspetto relazionale-spettacolare. Il secondo aspetto preso in esame è quello, altrettanto cruciale, dell’euritmia in ambito pedagogico e sociale, il cui percorso l’autrice tratteggia in modo capillare. Chiude una complessa e dettagliata trattazione del vasto campo terapeutico, con l’analisi di una nutrita casistica nella quale appaiono evidenti i benefici apportati dall’euritmia curativa. Ma l’asse portante sta nella convinzione che i settori d’intervento non possano essere rigidamente separati secondo protocolli e regolamentazioni, e che al contrario arte, didattica e terapia formino un unicum inscindibile, attraverso il quale la pratica euritmica riesce efficace al massimo grado nel donare benessere e armonia a chi la incontra nel suo cammino.
L'AUTORE